"Il Piccolo Principe" di Enzo Jannuzzi nasce quasi per caso, da una curiosa richiesta fatta dal fratello dell'artista: una versione a fumetti del capolavoro di Saint-Exupéry da regalare alla figlia. Jannuzzi si accosta all'opera con uno sguardo fresco: la conosce, ma non l'ha mai letta per intero. È l'occasione per una (ri)scoperta che lo ispira: la commissione è accettata, è il momento di adattare un libro amatissimo da generazioni di lettori secondo la propria sensibilità. È un'impresa non facile che l'artista porta a compimento decidendo di tornare al testo originale dell'autore, ritraducendolo dal francese con la collaborazione della sua compagna Erveda Sansi. Nella rilettura di Jannuzzi non manca nulla, perché tutto quanto aveva scritto l'autore è raffigurato nelle vignette o scritto nelle nuvolette, di un'ottantina di densissime pagine. Se per il testo Jannuzzi sceglie di mantenersi fedele all'opera originale, per i disegni l'artista decide di distaccarsi il più possibile dal tratto di Saint-Exupéry. Quello dello scrittore/aviatore francese è un segno unico, gradevole nella sua semplicità, che se venisse richiamato esplicitamente rischierebbe di diventare una semplice ricopiatura. Il disegno del fumetto si distacca così dai colori delicati del romanzo: Jannuzzi lavora con il suo abituale, corposo bianco e nero; anche l'aspetto dei personaggi è diverso dal solito, scegliendo una via più personale ma molto rispettosa dei caratteri. Nato da una commissione così particolare, "Il Piccolo Principe" di Enzo Jannuzzi viene ora pubblicato grazie a una collaborazione tra il museo WOW Spazio Fumetto, la Fondazione Franco Fossati, l'editore Excalibur e la libreria La Borsa del Fumetto, mentre le tavole vengono esposte al pubblico per la prima volta, insieme a una scelta di pagine a matita e bozzetti che - secondo una prassi abituale del museo - aiutano a leggere anche "dietro le quinte" della creazione dell'opera.
"Il Piccolo Principe" di Enzo Jannuzzi nasce quasi per caso, da una curiosa richiesta fatta dal fratello dell'artista: una versione a fumetti del capolavoro di Saint-Exupéry da regalare alla figlia. Jannuzzi si accosta all'opera con uno sguardo fresco: la conosce, ma non l'ha mai letta per intero. È l'occasione per una (ri)scoperta che lo ispira: la commissione è accettata, è il momento di adattare un libro amatissimo da generazioni di lettori secondo la propria sensibilità. È un'impresa non facile che l'artista porta a compimento decidendo di tornare al testo originale dell'autore, ritraducendolo dal francese con la collaborazione della sua compagna Erveda Sansi. Nella rilettura di Jannuzzi non manca nulla, perché tutto quanto aveva scritto l'autore è raffigurato nelle vignette o scritto nelle nuvolette, di un'ottantina di densissime pagine. Se per il testo Jannuzzi sceglie di mantenersi fedele all'opera originale, per i disegni l'artista decide di distaccarsi il più possibile dal tratto di Saint-Exupéry. Quello dello scrittore/aviatore francese è un segno unico, gradevole nella sua semplicità, che se venisse richiamato esplicitamente rischierebbe di diventare una semplice ricopiatura. Il disegno del fumetto si distacca così dai colori delicati del romanzo: Jannuzzi lavora con il suo abituale, corposo bianco e nero; anche l'aspetto dei personaggi è diverso dal solito, scegliendo una via più personale ma molto rispettosa dei caratteri.
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