Leone “Leo” Cimpellin è stato uno degli artisti più importanti e attivi del fumetto italiano, con una carriera lunga quasi settant’anni. Un vero “maestro” del fumetto, che non solo ha collaborato con le più importanti testate e case editrici del settore ma ha anche formato, all’interno del suo studio, alcuni dei maggiori artisti della successiva generazione, in una pratica di “bottega artistica” oggi scomparsa. Oltre a un'enorme produzione per il Corriere dei Piccoli, Cimpellin ha realizzato anche tante storie d’avventura, ha disegnato avventure ispirate a popolari serie a disegni animati e per molti anni ha mantenuto attivo uno Studio dove si sono formati molti autori di oggi, condiviso con Carlo Ambrosini, Enea Riboldi e Giampiero Casertano. “Maestro” è il modo migliore per indicare un autore che, oltre ad avere prestato la propria matita per tutti i più importanti editori, è sempre stato disponibile a condividere il suo "mestiere" con colleghi e giovani autori, cercando di donare anche a nuove generazioni di artisti la passione e la conoscenza di questo grande mezzo narrativo. WOW Spazio Fumetto dedica all’artista - che ci ha lasciati a novant'anni lo scorso 27 marzo - la mostra a ingresso libero "Leo Cimpellin, un gigante del fumetto" (21 ottobre-26 novembre). Grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Cimpellin e agli archivi della Fondazione Franco Fossati e della casa editrice Astorina, vengono esposte tavole originali di sue creazioni tra le più significative, da Carletto Sprint a Tribunzio, da Gianni & Rob8 a Jonny Logan, senza dimenticare le sue incursioni nel fumetto realistico con Diabolik e Nathan Never. Una sezione è dedicata ai molti ritratti e caricature che gli sono stati dedicati da artisti suoi amici, da Sergio Toppi e Mario Uggeri ad Aldo Di Gennaro. A completare il percorso trovano spazio albi e giornali che hanno ospitato la vastissima produzione di questo artista. L'inaugurazione della mostra sarà sabato 21 ottobre alle ore 16:00, alla presenza di tanti amici e colleghi, tra cui Giampiero Casertano, Carlo Ambrosini e Aldo Di Gennaro. Leone “Leo” Cimpellin Leo Cimpellin nasce a Rovigo il 6 giugno 1926. A vent'anni è a Milano, in una città ancora invasa dalle macerie del conflitto mondiale, ed esordisce nel mondo dell'illustrazione e del fumetto come assistente di Lina Buffolente. Estremamente versatile, si dedica al disegno di personaggi sia umoristici sia avventurosi, illustrando fiabe e realizzando fumetti. Già nel 1948 firma l'albo avventuroso a striscia "L'infallibile Bucci" per l'editore e sceneggiatore Silvestri. Per la casa editrice Audace della famiglia Bonelli disegna nel 1949 Plutos, un personaggio fortemente ispirato ai supereroi d'oltreoceano, su testi di Gianluigi Bonelli, e l'anno dopo affianca Mario Uggeri e Franco Bignotti negli adattamenti creati da Bonelli per il western Red Carson (il personaggio statunitense Casey Ruggles di Warren Tufts). Ancora in ambito western, all'inizio degli anni Cinquanta fa parte dell'équipe di autori di Pecos Bill e di Oklahoma, due fortunate serie western scritte da Guido Martina per gli Albi d'oro di Mondadori. Nel 1952 pubblica la sua prima illustrazione per il Corriere dei Piccoli, iniziando una lunghissima collaborazione che lo renderà per quarant'anni una vera colonna portante della testata. Qui pubblica nel 1953, con disegno realistico, la serie a puntate Tam-Tam, su testi di Gian Giacomo Dalmasso (mentre collabora con gli ultimi numeri de La vispa Teresa, testata che in quegli anni aveva tenuto a battesimo tanti grandi autori italiani), ma è abile soprattutto con personaggi umoristici e caricaturali, seguendo con passione le orme di autori belgi (come Franquin, che considerava il suo maestro). Così per il Corriere dei piccoli realizza, con diversi sceneggiatori (da Carlo Triberti a Vezio Melegari), personaggi come il soldatino Gibernetta, il giovane automobilista Carletto Sprint contrapposto al veterano del volante Cavalier Quaranta, il moschettiere Gelsomino, il centurione Tribunzio, il reporter Gigi Bizz, l'astronauta Gianni con il suo assistente Rob-8, per citare soltanto i principali. Nonostante la grande mole di lavoro per il "Corrierino", Cimpellin trova anche il tempo di collaborare con altre testate, disegnando alcune storie di Diabolik per la casa editrice Astorinae addirittura di Superman, allora conosciuto come Nembo Kid, in avventure realizzate in Italia dalla Mondadori su licenza americana. Per due anni, dal 1966 al 1968 porta avanti il giornalino Il Tigre, con protagonista il simpatico felino mascotte della Esso. La sua abilità "belga" nel rappresentare con efficacia anche i mezzi meccanici gli farà realizzare diverse promozioni pubblicitarie illustrate, per esempio per Alitalia (sul Corriere dei piccoli) o per Opel (kit per un'importante campagna). All'inizio degli anni Settanta disegna, su testi di Romano Garofalo, una parodia degli agenti segreti alla 007, il satirico Jonny Logan, che lo terrà impegnato per diversi anni. Per questo sceneggiatore, messosi in proprio, disegnerà numerose strisce di personaggi (come Il barone Von Strip) pubblicati su Il Mago e altre testate. Collabora anche con la casa editrice Geis, con il quotidiano La Gazzetta del Popolo, con Eureka. Insieme allo sceneggiatore Max Bunker prosegue le avventure di Maxmagnus, riprendendo lo stile grafico di Magnus. L'abilità in tutte le forme della letteratura disegnata gli consente di passare da un genere all'altro con disinvoltura, diventando un maestro anche per le nuove generazioni, e comunica la sua arte nel proprio studio ad amici e collaboratori più giovani, con la nascita dello Studio Cimpellin, dove si lavorano molti grandi autori (oggi tra i nostri migliori), come Carlo Ambrosini, Enea Riboldi, Giampiero Casertano. Tiene inoltre vere e proprie lezioni di tecnica e arte del fumetto. Prosegue anche la sua produzione di fumetti per ragazzi, realizzando diverse serie per Più, TV Junior e SuperGulp!, mentre continua la collaborazione con il Corriere dei Piccoli, dove si occupa soprattutto di adattare a fumetti diverse serie animate, soprattutto giapponesi, come Chobin, Galaxy Express 999, Lady Oscar, Daltanious, Ninja Turtles, Big Jim, Il Tulipano Nero, e inventa nuovi personaggi come Big Mac Fargo. Negli anni Novanta collabora ancora con la Sergio Bonelli Editore, per Martin Mystère e Nathan Never, e con la Dardo, con una storia di Gordon Link, che rimane però inedita per la chiusura della testata. Nel 2003 disegna i personaggi e progetta le tavole di Zoollywood di Davide Barzi, realizzati in collaborazione con Oscar Scalco (Oskar) e per Il Giornalino crea, su testi di Carlo Pedrocchi, S.P.Q.R. (una trasposizione della vita di oggi nella Roma antica) e, su testi di Toni Pagot, Chichillo. Nel 2006, in occasione dei festeggiamenti per il quarantennale del Comandante Mark, ne illustra un episodio speciale. Disegna anche un intero episodio del vecchio personaggio Jonny Logan, su commissione di Romano Garofalo, non pubblicato. Si spegne a Milano il 27 marzo 2017.
Leone “Leo” Cimpellin è stato uno degli artisti più importanti e attivi del fumetto italiano, con una carriera lunga quasi settant’anni. Un vero “maestro” del fumetto, che non solo ha collaborato con le più importanti testate e case editrici del settore ma ha anche formato, all’interno del suo studio, alcuni dei maggiori artisti della successiva generazione, in una pratica di “bottega artistica” oggi scomparsa. Oltre a un'enorme produzione per il Corriere dei Piccoli, Cimpellin ha realizzato anche tante storie d’avventura, ha disegnato avventure ispirate a popolari serie a disegni animati e per molti anni ha mantenuto attivo uno Studio dove si sono formati molti autori di oggi, condiviso con Carlo Ambrosini, Enea Riboldi e Giampiero Casertano. “Maestro” è il modo migliore per indicare un autore che, oltre ad avere prestato la propria matita per tutti i più importanti editori, è sempre stato disponibile a condividere il suo "mestiere" con colleghi e giovani autori, cercando di donare anche a nuove generazioni di artisti la passione e la conoscenza di questo grande mezzo narrativo. WOW Spazio Fumetto dedica all’artista - che ci ha lasciati a novant'anni lo scorso 27 marzo - la mostra a ingresso libero "Leo Cimpellin, un gigante del fumetto" (21 ottobre-26 novembre). Grazie alla preziosa collaborazione della famiglia Cimpellin e agli archivi della Fondazione Franco Fossati e della casa editrice Astorina, vengono esposte tavole originali di sue creazioni tra le più significative, da Carletto Sprint a Tribunzio, da Gianni & Rob8 a Jonny Logan, senza dimenticare le sue incursioni nel fumetto realistico con Diabolik e Nathan Never. Una sezione è dedicata ai molti ritratti e caricature che gli sono stati dedicati da artisti suoi amici, da Sergio Toppi e Mario Uggeri ad Aldo Di Gennaro. A completare il percorso trovano spazio albi e giornali che hanno ospitato la vastissima produzione di questo artista. L'inaugurazione della mostra sarà sabato 21 ottobre alle ore 16:00, alla presenza di tanti amici e colleghi, tra cui Giampiero Casertano, Carlo Ambrosini e Aldo Di Gennaro. Leone “Leo” Cimpellin Leo Cimpellin nasce a Rovigo il 6 giugno 1926. A vent'anni è a Milano, in una città ancora invasa dalle macerie del conflitto mondiale, ed esordisce nel mondo dell'illustrazione e del fumetto come assistente di Lina Buffolente. Estremamente versatile, si dedica al disegno di personaggi sia umoristici sia avventurosi, illustrando fiabe e realizzando fumetti. Già nel 1948 firma l'albo avventuroso a striscia "L'infallibile Bucci" per l'editore e sceneggiatore Silvestri. Per la casa editrice Audace della famiglia Bonelli disegna nel 1949 Plutos, un personaggio fortemente ispirato ai supereroi d'oltreoceano, su testi di Gianluigi Bonelli, e l'anno dopo affianca Mario Uggeri e Franco Bignotti negli adattamenti creati da Bonelli per il western Red Carson (il personaggio statunitense Casey Ruggles di Warren Tufts). Ancora in ambito western, all'inizio degli anni Cinquanta fa parte dell'équipe di autori di Pecos Bill e di Oklahoma, due fortunate serie western scritte da Guido Martina per gli Albi d'oro di Mondadori. Nel 1952 pubblica la sua prima illustrazione per il Corriere dei Piccoli, iniziando una lunghissima collaborazione che lo renderà per quarant'anni una vera colonna portante della testata. Qui pubblica nel 1953, con disegno realistico, la serie a puntate Tam-Tam, su testi di Gian Giacomo Dalmasso (mentre collabora con gli ultimi numeri de La vispa Teresa, testata che in quegli anni aveva tenuto a battesimo tanti grandi autori italiani), ma è abile soprattutto con personaggi umoristici e caricaturali, seguendo con passione le orme di autori belgi (come Franquin, che considerava il suo maestro). Così per il Corriere dei piccoli realizza, con diversi sceneggiatori (da Carlo Triberti a Vezio Melegari), personaggi come il soldatino Gibernetta, il giovane automobilista Carletto Sprint contrapposto al veterano del volante Cavalier Quaranta, il moschettiere Gelsomino, il centurione Tribunzio, il reporter Gigi Bizz, l'astronauta Gianni con il suo assistente Rob-8, per citare soltanto i principali. Nonostante la grande mole di lavoro per il "Corrierino", Cimpellin trova anche il tempo di collaborare con altre testate, disegnando alcune storie di Diabolik per la casa editrice Astorinae addirittura di Superman, allora conosciuto come Nembo Kid, in avventure realizzate in Italia dalla Mondadori su licenza americana.
Orario: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00. Lunedì chiuso Apertura straordinaria 1-2 novembre; chiusura straordinaria 21-22 novembre. Ingresso libero