«L’Inferno non è così terribile come lo si dipinge!» ironizza Luigi Maio che, dopo i successi di Genova, Mantova, Londra e Firenze, approda finalmente a Milano con la sua “Divina Commedia”, inserita in un progetto la cui simultaneità interdisciplinare ne fa il più originale e completo omaggio all’Alighieri nel 750° anniversario della nascita, che oltre alla mostra comprende lo spettacolo “Inferno da Camera – in Taverna coi Ghiottoni”, in scena per “Festival MITO Settembre Musica 2015” il 20 Settembre al Teatro Sala Fontana di Milano.
Nata da un'idea di Maio, la mostra “WOW, Dante che MITO!” segna l’inizio di una sinergica collaborazione tra WOW Spazio Fumetto/Fondazione Franco Fossati, Fondazione Antonio Mazzotta, MITO Settembre Musica e Fondazione Amadeus. Così Maio ha messo insieme una mostra e uno spettacolo nel segno di Dante, il cui mondo visionario verrà offerto in «2D» ai visitatori della mostra presso WOW Spazio Fumetto, e in «3D» agli spettatori del recital con il Trio Malebranche al Teatro Sala Fontana. E dal «3D» si passa al «4D», nell’ottica della dimensione del Tempo (teatrale, musicale e storico); le quattro “D” sono anche quelle di Dante, Doré, Disney e Dossi, figure amate dal Musicattore® che, nella mostra, ruotano attorno alle sue grafiche dantesche. Maio, partendo dal tema di cibo e nutrizione caro a Expo 2015 – ma secondo l’ottica rovesciata e ironica dei diavoli d’Alighieri – ritrae demòni e golosi «NEL MEZZO D’UNA TAVOLA IMBANDITA», come iniziano le parodiche terzine di quest’«opera da recitare», secondo la definizione di Martina Mazzotta.
La mostra, curata da Martina Mazzotta e da Luigi F. Bona, attingerà dall’Archivio Fondazione Fossati e dall’Archivio FAM prezioso materiale iconografico a corredo del Cenacolo Infernale di Luigi Maio, pietra angolare dell’allestimento, spaziando dalle antiche illustrazioni della Divina Commedia alle sue contemporanee rappresentazioni fumettistiche. Un viaggio appassionante che, partendo dai primi incunaboli medievali – quasi prodomi degli odierni comics – avrà massimo sviluppo nell’ottocento di Gustave Doré, per raggiungere la tappa fumettistica nel 1947 con “La rovina in commedia”, parodia di Jacovitti pubblicata per il giornale satirico Bel-ze-bù (odissea infernale nell'Italia post bellica), proseguendo con una tavola originale della parodia disneyana “L'Inferno di Topolino” disegnata da Bioletto e sceneggiata da Martina in perfette e ‘aggiornate’ terzine dantesche. Sempre dalla penna di Martina uscirà anche la sceneggiatura di “Paolino Pocatesta e la bella Franceschina”, dove Paolo e Francesca diventano Paperina e Paperino, futuro protagonista de “L'Inferno di Paperino”, scritto da Marconi e dipinto da Chierchini con la tecnica con cui realizzavano i cartoni animati. “Fatti non foste a legger comics bruti, ma per seguir storielle di valenza” recita il Dante di Marcello Toninelli sulle pagine di Off-Side nel 1969, versione a strisce della Commedia che, alla chiusura della rivista, verrà ripresa su Undercomics e poi su Il Giornalino, pubblicando tutte e tre le cantiche nella versione più completa mai realizzata. Il viaggio fumettistico della Commedia prosegue sulle pagine di Nathan Never, Cattivik, il supereroe non-morto giapponese No Name di Davide Barzi e Oskar e il diavoletto Geppo di Sandro Dossi, costeggia il Giappone col manga di Go Nagai e festeggia il ritorno in patria col gaudente banchetto di diavoli e golosi del Cenacolo di Maio, sintesi grafica, pittorica e fumettistica con cui vogliamo ribadire (all’ombra di Dante) l’assunzione del Fumetto nel Paradiso dell’arte cosiddetta colta. Parte dell'esposizione sarà dedicata a libri e riviste che hanno raccontato non l'opera ma il poeta, dal Corriere dei Piccoli al recente volume intitolato semplicemente “Dante Alighieri” pubblicato da Kleiner Flug, dalla “Storia d'Italia a fumetti” di Enzo Biagi a un comic book horror presentato da Boris Karloff! Scarica il comunicato stampa
«L’Inferno non è così terribile come lo si dipinge!» ironizza Luigi Maio che, dopo i successi di Genova, Mantova, Londra e Firenze, approda finalmente a Milano con la sua “Divina Commedia”, inserita in un progetto la cui simultaneità interdisciplinare ne fa il più originale e completo omaggio all’Alighieri nel 750° anniversario della nascita, che oltre alla mostra comprende lo spettacolo “Inferno da Camera – in Taverna coi Ghiottoni”, in scena per “Festival MITO Settembre Musica 2015” il 20 Settembre al Teatro Sala Fontana di Milano.
Nata da un'idea di Maio, la mostra “WOW, Dante che MITO!” segna l’inizio di una sinergica collaborazione tra WOW Spazio Fumetto/Fondazione Franco Fossati, Fondazione Antonio Mazzotta, MITO Settembre Musica e Fondazione Amadeus. Così Maio ha messo insieme una mostra e uno spettacolo nel segno di Dante, il cui mondo visionario verrà offerto in «2D» ai visitatori della mostra presso WOW Spazio Fumetto, e in «3D» agli spettatori del recital con il Trio Malebranche al Teatro Sala Fontana. E dal «3D» si passa al «4D», nell’ottica della dimensione del Tempo (teatrale, musicale e storico); le quattro “D” sono anche quelle di Dante, Doré, Disney e Dossi, figure amate dal Musicattore® che, nella mostra, ruotano attorno alle sue grafiche dantesche. Maio, partendo dal tema di cibo e nutrizione caro a Expo 2015 – ma secondo l’ottica rovesciata e ironica dei diavoli d’Alighieri – ritrae demòni e golosi «NEL MEZZO D’UNA TAVOLA IMBANDITA», come iniziano le parodiche terzine di quest’«opera da recitare», secondo la definizione di Martina Mazzotta.
La mostra, curata da Martina Mazzotta e da Luigi F. Bona, attingerà dall’Archivio Fondazione Fossati e dall’Archivio FAM prezioso materiale iconografico a corredo del Cenacolo Infernale di Luigi Maio, pietra angolare dell’allestimento, spaziando dalle antiche illustrazioni della Divina Commedia alle sue contemporanee rappresentazioni fumettistiche. Un viaggio appassionante che, partendo dai primi incunaboli medievali – quasi prodomi degli odierni comics – avrà massimo sviluppo nell’ottocento di Gustave Doré, per raggiungere la tappa fumettistica nel 1947 con “La rovina in commedia”, parodia di Jacovitti pubblicata per il giornale satirico Bel-ze-bù (odissea infernale nell'Italia post bellica), proseguendo con una tavola originale della parodia disneyana “L'Inferno di Topolino” disegnata da Bioletto e sceneggiata da Martina in perfette e ‘aggiornate’ terzine dantesche. Sempre dalla penna di Martina uscirà anche la sceneggiatura di “Paolino Pocatesta e la bella Franceschina”, dove Paolo e Francesca diventano Paperina e Paperino, futuro protagonista de “L'Inferno di Paperino”, scritto da Marconi e dipinto da Chierchini con la tecnica con cui realizzavano i cartoni animati.
Ingresso libero