<p>In occasione di <a target="_blank" href="https://museocity.it/"><strong>MuseoCity 2024</strong></a>, a WOW Spazio Fumetto sar&agrave; possibile ammirare la <strong>tavola originale di Vincenzo Jannuzzi &quot;Ma l&#39;aria di citt&agrave;&quot; (2008)</strong>.</p><p>&nbsp;</p><p><strong>Vincenzo Jannuzzi</strong> (1946-2021) &egrave; il pi&ugrave; noto e amato autore underground italiano. Nato in Calabria, a Spezzano Albanese, dopo parte dell&#39;infanzia e giovinezza a Ovada e a Roma, approda a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e unico crea e disegna il suo primo personaggio, che gli attira l&#39;attenzione dei lettori e l&#39;apprezzamento degli esperti: Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, presentato come striscia umoristica senza perdere l&#39;occasione per esprimere umanit&agrave;, rabbia, sconforto, passione, in una citt&agrave; dai mille volti. Il viaggio, la scoperta di altri universi e la condivisione di esperienze, &egrave; nelle sue opere migliori. Si affina nel tempo e rivela una personalit&agrave; culturale libera da schemi, anche affrontando classici come Apollinaire (con Carlo Peirano) o Von Grimmelshausen, o Jack London, o Saint-&Eacute;xup&eacute;ry. Utilizza matita, pennelli, penna biro, fino a realizzare grandi murales. Viaggia in Europa e oltre (insegna anche in Iraq, prima del conflitto), in Francia come in Grecia, presente dove la Nona Arte si autoproduce e raggiunge direttamente i giovani e la gente, dalle fiere alle periferie. Di &ldquo;Ma l&rsquo;aria di citt&agrave;&rdquo; viene esposta per la prima volta una tavola introduttiva (di 135) per concessione della figlia Elena Hileg Iannuzzi.</p><p>&nbsp;</p>

MuseoCity 2024 a WOW Spazio Fumetto

Vincenzo Jannuzzi, "Ma l’aria di città"

Dal 01 marzo al 22 marzo 2024

In occasione di MuseoCity 2024, a WOW Spazio Fumetto sarà possibile ammirare la tavola originale di Vincenzo Jannuzzi "Ma l'aria di città" (2008).

 

Vincenzo Jannuzzi (1946-2021) è il più noto e amato autore underground italiano. Nato in Calabria, a Spezzano Albanese, dopo parte dell'infanzia e giovinezza a Ovada e a Roma, approda a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e unico crea e disegna il suo primo personaggio, che gli attira l'attenzione dei lettori e l'apprezzamento degli esperti: Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, presentato come striscia umoristica senza perdere l'occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione, in una città dai mille volti. Il viaggio, la scoperta di altri universi e la condivisione di esperienze, è nelle sue opere migliori. Si affina nel tempo e rivela una personalità culturale libera da schemi, anche affrontando classici come Apollinaire (con Carlo Peirano) o Von Grimmelshausen, o Jack London, o Saint-Éxupéry. Utilizza matita, pennelli, penna biro, fino a realizzare grandi murales. Viaggia in Europa e oltre (insegna anche in Iraq, prima del conflitto), in Francia come in Grecia, presente dove la Nona Arte si autoproduce e raggiunge direttamente i giovani e la gente, dalle fiere alle periferie. Di “Ma l’aria di città” viene esposta per la prima volta una tavola introduttiva (di 135) per concessione della figlia Elena Hileg Iannuzzi.

 

In occasione di MuseoCity 2024, a WOW Spazio Fumetto sarà possibile ammirare la tavola originale di Vincenzo Jannuzzi "Ma l'aria di città" (2008).

 

Vincenzo Jannuzzi (1946-2021) è il più noto e amato autore underground italiano. Nato in Calabria, a Spezzano Albanese, dopo parte dell'infanzia e giovinezza a Ovada e a Roma, approda a Milano negli anni della contestazione giovanile. Con un segno efficace e unico crea e disegna il suo primo personaggio, che gli attira l'attenzione dei lettori e l'apprezzamento degli esperti: Ancillotto, un emigrante interno italiano alle prese con le situazioni e le contraddizioni di quegli anni, presentato come striscia umoristica senza perdere l'occasione per esprimere umanità, rabbia, sconforto, passione, in una città dai mille volti. Il viaggio, la scoperta di altri universi e la condivisione di esperienze, è nelle sue opere migliori. Si affina nel tempo e rivela una personalità culturale libera da schemi, anche affrontando classici come Apollinaire (con Carlo Peirano) o Von Grimmelshausen, o Jack London, o Saint-Éxupéry.

Utilizza matita, pennelli, penna biro, fino a realizzare grandi murales. Viaggia in Europa e oltre (insegna anche in Iraq, prima del conflitto), in Francia come in Grecia, presente dove la Nona Arte si autoproduce e raggiunge direttamente i giovani e la gente, dalle fiere alle periferie. Di “Ma l’aria di città” viene esposta per la prima volta una tavola introduttiva (di 135) per concessione della figlia Elena Hileg Iannuzzi.

 

Ingresso libero.

Martedì, giovedì e venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 14:00-19:00; lunedì chiuso.