<p><strong>Mario Lodi</strong> &egrave; stato uno dei maestri italiani tra i pi&ugrave; influenti del Novecento, esponente del Movimento di Cooperazione Educativa, che ha contribuito alla ricostruzione culturale e democratica dell&#39;Italia operando nel mondo della scuola e dei bambini. Con il suo <strong>impegno concreto e quotidiano</strong>, ha sperimentato, documentato e promosso processi educativi centrati sulla creativit&agrave;, la ricerca, la partecipazione e la collaborazione. La mostra<strong> &ldquo;Mario Lodi &ndash; Pratiche di libert&agrave; nel paese sbagliato&quot;</strong> espone le tavole originali dell&#39;omonima biografia a fumetti di Alessio Surian, Diego Di Masi e <a href="http://www.silvioboselli.it/">Silvio Boselli</a>, pubblicata da <a href="http://main.beccogiallo.net/">BeccoGiallo Edizioni</a>. L&#39;<strong>inaugurazione ufficiale</strong> sar&agrave; sabato 8 ottobre alle ore 16:30. <strong>&quot;Se a scuola i bambini tacciono, come possono diventare capaci di comunicare le proprie idee?&quot; </strong>Questa frase riassume la concezione dell&#39;insegnamento di Mario Lodi (Piadena, 17 febbraio 1922 &ndash; Drizzona, 2 marzo 2014). Un<strong> insegnamento coinvolgente</strong>, in cui bimbi e bimbe sono invitati a esprimersi liberamente e a dare spazio alla loro fantasia. Alunni e insegnanti condividono regole comuni e imparano a assumersi insieme impegni e responsabilit&agrave;, la classe diventa una comunit&agrave; e non soltanto un luogo in cui il maestro va per trasmettere il suo sapere agli allievi. Mario Lodi faceva parte di quella generazione di pedagogisti, come don Milani, Alberto Manzi e Gianni Rodari, che hanno fondato la <strong>scuola democratica della Repubblica Italiana</strong> dopo il Fascismo e la guerra. Ai suoi alunni di Vho di Piadena (CR) dal 1956 al 1978 insegn&ograve; a<strong> osservare il mondo in modo partecipe</strong>, invitandoli a creare insieme racconti, testi poetici, ricette, addirittura un giornale che veniva stampato in classe. Molti di questi racconti sono diventati libri per bambini, come Bandiera, Cip&igrave; e La mongolfiera. Alla sua attivit&agrave; pedagogica &ldquo;sul campo&rdquo; alterna la produzione di testimonianze e saggistica, destinate a influenzare l&#39;esperienza scolastica di intere generazioni: C&#39;&egrave; speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (Premio Viareggio 1971), Cominciare dal bambino (1977) o La scuola e i diritti del bambino (1983). La biografia a fumetti <strong>&ldquo;Mario Lodi - Pratiche di libert&agrave; nel paese sbagliato&rdquo;</strong> ripercorre alcuni dei momenti centrali dell&#39;esperienza del maestro. I testi di Alessio Surian e Diego Di Masi, docenti di didattica e pedagogia presso l&#39;Universit&agrave; di Padova, mettono in luce il metodo di insegnamento e la sua novit&agrave;. Gli acquerelli di Silvio Boselli, fumettista, illustratore e docente di illustrazione alla Scuola del Castello di Milano, contribuiscono a rendere poetici, quasi magici, i momenti passati da Mario Lodi insieme ai suoi alunni. In mostra sar&agrave; esposta una <strong>selezione di 30 tavole originali del fumetto</strong>, accompagnata dalle illustrazioni de &quot;L&#39;Orologio Azzurro&quot;, &quot;La strega&quot; e &quot;Stella Azzurra&quot;, altri testi di Lodi illustrati da Boselli per le Edizioni La Meridiana.</p>

Mostra Mario Lodi

Pratiche di libertà nel paese sbagliato

Dal 08 ottobre al 30 ottobre 2016

Mario Lodi è stato uno dei maestri italiani tra i più influenti del Novecento, esponente del Movimento di Cooperazione Educativa, che ha contribuito alla ricostruzione culturale e democratica dell'Italia operando nel mondo della scuola e dei bambini. Con il suo impegno concreto e quotidiano, ha sperimentato, documentato e promosso processi educativi centrati sulla creatività, la ricerca, la partecipazione e la collaborazione. La mostra “Mario Lodi – Pratiche di libertà nel paese sbagliato" espone le tavole originali dell'omonima biografia a fumetti di Alessio Surian, Diego Di Masi e Silvio Boselli, pubblicata da BeccoGiallo Edizioni. L'inaugurazione ufficiale sarà sabato 8 ottobre alle ore 16:30. "Se a scuola i bambini tacciono, come possono diventare capaci di comunicare le proprie idee?" Questa frase riassume la concezione dell'insegnamento di Mario Lodi (Piadena, 17 febbraio 1922 – Drizzona, 2 marzo 2014). Un insegnamento coinvolgente, in cui bimbi e bimbe sono invitati a esprimersi liberamente e a dare spazio alla loro fantasia. Alunni e insegnanti condividono regole comuni e imparano a assumersi insieme impegni e responsabilità, la classe diventa una comunità e non soltanto un luogo in cui il maestro va per trasmettere il suo sapere agli allievi. Mario Lodi faceva parte di quella generazione di pedagogisti, come don Milani, Alberto Manzi e Gianni Rodari, che hanno fondato la scuola democratica della Repubblica Italiana dopo il Fascismo e la guerra. Ai suoi alunni di Vho di Piadena (CR) dal 1956 al 1978 insegnò a osservare il mondo in modo partecipe, invitandoli a creare insieme racconti, testi poetici, ricette, addirittura un giornale che veniva stampato in classe. Molti di questi racconti sono diventati libri per bambini, come Bandiera, Cipì e La mongolfiera. Alla sua attività pedagogica “sul campo” alterna la produzione di testimonianze e saggistica, destinate a influenzare l'esperienza scolastica di intere generazioni: C'è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (Premio Viareggio 1971), Cominciare dal bambino (1977) o La scuola e i diritti del bambino (1983). La biografia a fumetti “Mario Lodi - Pratiche di libertà nel paese sbagliato” ripercorre alcuni dei momenti centrali dell'esperienza del maestro. I testi di Alessio Surian e Diego Di Masi, docenti di didattica e pedagogia presso l'Università di Padova, mettono in luce il metodo di insegnamento e la sua novità. Gli acquerelli di Silvio Boselli, fumettista, illustratore e docente di illustrazione alla Scuola del Castello di Milano, contribuiscono a rendere poetici, quasi magici, i momenti passati da Mario Lodi insieme ai suoi alunni. In mostra sarà esposta una selezione di 30 tavole originali del fumetto, accompagnata dalle illustrazioni de "L'Orologio Azzurro", "La strega" e "Stella Azzurra", altri testi di Lodi illustrati da Boselli per le Edizioni La Meridiana.

Mario Lodi è stato uno dei maestri italiani tra i più influenti del Novecento, esponente del Movimento di Cooperazione Educativa, che ha contribuito alla ricostruzione culturale e democratica dell'Italia operando nel mondo della scuola e dei bambini. Con il suo impegno concreto e quotidiano, ha sperimentato, documentato e promosso processi educativi centrati sulla creatività, la ricerca, la partecipazione e la collaborazione. La mostra “Mario Lodi – Pratiche di libertà nel paese sbagliato" espone le tavole originali dell'omonima biografia a fumetti di Alessio Surian, Diego Di Masi e Silvio Boselli, pubblicata da BeccoGiallo Edizioni. L'inaugurazione ufficiale sarà sabato 8 ottobre alle ore 16:30. "Se a scuola i bambini tacciono, come possono diventare capaci di comunicare le proprie idee?" Questa frase riassume la concezione dell'insegnamento di Mario Lodi (Piadena, 17 febbraio 1922 – Drizzona, 2 marzo 2014). Un insegnamento coinvolgente, in cui bimbi e bimbe sono invitati a esprimersi liberamente e a dare spazio alla loro fantasia. Alunni e insegnanti condividono regole comuni e imparano a assumersi insieme impegni e responsabilità, la classe diventa una comunità e non soltanto un luogo in cui il maestro va per trasmettere il suo sapere agli allievi. Mario Lodi faceva parte di quella generazione di pedagogisti, come don Milani, Alberto Manzi e Gianni Rodari, che hanno fondato la scuola democratica della Repubblica Italiana dopo il Fascismo e la guerra. Ai suoi alunni di Vho di Piadena (CR) dal 1956 al 1978 insegnò a osservare il mondo in modo partecipe, invitandoli a creare insieme racconti, testi poetici, ricette, addirittura un giornale che veniva stampato in classe. Molti di questi racconti sono diventati libri per bambini, come Bandiera, Cipì e La mongolfiera.

Alla sua attività pedagogica “sul campo” alterna la produzione di testimonianze e saggistica, destinate a influenzare l'esperienza scolastica di intere generazioni: C'è speranza se questo accade al Vho (1963), Il paese sbagliato (Premio Viareggio 1971), Cominciare dal bambino (1977) o La scuola e i diritti del bambino (1983). La biografia a fumetti “Mario Lodi - Pratiche di libertà nel paese sbagliato” ripercorre alcuni dei momenti centrali dell'esperienza del maestro. I testi di Alessio Surian e Diego Di Masi, docenti di didattica e pedagogia presso l'Università di Padova, mettono in luce il metodo di insegnamento e la sua novità. Gli acquerelli di Silvio Boselli, fumettista, illustratore e docente di illustrazione alla Scuola del Castello di Milano, contribuiscono a rendere poetici, quasi magici, i momenti passati da Mario Lodi insieme ai suoi alunni. In mostra sarà esposta una selezione di 30 tavole originali del fumetto, accompagnata dalle illustrazioni de "L'Orologio Azzurro", "La strega" e "Stella Azzurra", altri testi di Lodi illustrati da Boselli per le Edizioni La Meridiana.

Orari di apertura: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00. Ingresso libero