Jack Kirby (New York, 1917 – Thousand Oaks, 1994) inizia la sua carriera di disegnatore nel campo dell’animazione, ma dopo qualche mese passa al fumetto, ambito dove diventa uno degli artisti più importanti e influenti di sempre. Insieme a Joe Simon inventa Capitan America nel 1941, e in seguito decine di altri personaggi. Disegna fumetti di ogni genere, dal western al romantico, dal poliziesco all’horror, perfezionando uno stile sempre più riconoscibile. All’inizio degli anni Sessanta stringe un sodalizio con Stan Lee dando vita a quasi tutti i personaggi più famosi della casa editrice Marvel, come i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man e gli X-Men. Negli anni Settanta passa alla DC Comics, dove crea un intero nuovo universo narrativo nella saga del Quarto Mondo e il post apocalittico Kamandi, per tornare poi in Marvel su Capitan America, Pantera Nera, 2001: Odissea nello spazio e gli Eterni. È stato uno dei primi grandi del fumetto americano a lasciare una major per pubblicare con un editore indipendente. La sua ricchissima carriera non è però il vero motivo per cui Jack Kirby si è guadagnato il soprannome di The King of Comics, o almeno non solo. La vera forza di Kirby è stata infatti l'enorme influenza che il suo modo di disegnare ha avuto su tutti i fumettisti che si sono cimentati con i supereroi. Il dinamismo dei suoi personaggi. Le prospettive portate all'eccesso, se non impossibili. I corpi massicci. Il design di oggetti tecnologici, armi, computer, astronavi, creature aliene, che fonde fantascienza a suggestioni dell'arte precolombiana. L'uso sperimentale, per il fumetto, del collage per rappresentare altre dimensioni e mondi alieni. Il suo modo inconfondibile di rappresentare l'energia, le esplosioni, lo spazio profondo, con una serie di macchie nere che spiccavano sui colori accesi della carta di pessima qualità dei comic book. Sono tutti elementi che il fumetto di supereroi ha prima fatto propri e poi rielaborato negli ultimi 50 anni. Kirby ha fatto scuola. Anzi, ha creato un modo nuovo di disegnare fumetti, ha dato vita al “Marvel Way”, al metodo Marvel, a cui si ispirano ancora oggi centinaia di artisti in tutto il mondo. "L'arte di Jack Kirby, King of Comics", realizzata in collaborazione con Panini Comics e RW Lion, editori italiani di Marvel e DC Comics, e Nestlé Health Science, è la prima grande mostra italiana interamente dedicata al Re. L'esposizione mostrerà ai visitatori l'evoluzione dello stile di Kirby attraverso una selezione di albi provenienti dall'archivio della Fondazione Franco Fossati e ingrandimenti scenografici, ma soprattutto grazie a 25 tavole originali provenienti dalle più importanti collezioni private italiane, selezionate dai curatori proprio perché rappresentano perfettamente i tratti peculiari dello stile di questo grande artista, pescando sia dalle sue creazioni più note che da quelle oggi dimenticate. In ogni tavola sarà possibile trovare un elemento chiave del suo stile, un momento cardine della sua carriera o anche solo una vignetta che mostrerà perché Kirby era chiamato il Re. Le tavole sono commentate dai curatori della mostra, da critici fumettistici delle principali testate italiane dedicate al fumetto (BadComics, Fumettologica, Fumo di China, Lo Spazio Bianco, Sbam! Comics) e dagli editor di Panini Comics. Inoltre, grazie alla collaborazione con la mostra "Animali vs Supereroi: quando la realtà supera la fantasia", dal 10 settembre al 3 dicembre 2017 presso la Cascina Centro Parco (Parco Nord Milano), sarà presente anche un allestimento interattivo dedicato a Galactus: un'occasione per conoscere uno dei personaggi creati da Jack Kirby e - grazie alla realtà aumentata - osservarlo in azione!
Jack Kirby (New York, 1917 – Thousand Oaks, 1994) inizia la sua carriera di disegnatore nel campo dell’animazione, ma dopo qualche mese passa al fumetto, ambito dove diventa uno degli artisti più importanti e influenti di sempre. Insieme a Joe Simon inventa Capitan America nel 1941, e in seguito decine di altri personaggi. Disegna fumetti di ogni genere, dal western al romantico, dal poliziesco all’horror, perfezionando uno stile sempre più riconoscibile. All’inizio degli anni Sessanta stringe un sodalizio con Stan Lee dando vita a quasi tutti i personaggi più famosi della casa editrice Marvel, come i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man e gli X-Men. Negli anni Settanta passa alla DC Comics, dove crea un intero nuovo universo narrativo nella saga del Quarto Mondo e il post apocalittico Kamandi, per tornare poi in Marvel su Capitan America, Pantera Nera, 2001: Odissea nello spazio e gli Eterni. È stato uno dei primi grandi del fumetto americano a lasciare una major per pubblicare con un editore indipendente. La sua ricchissima carriera non è però il vero motivo per cui Jack Kirby si è guadagnato il soprannome di The King of Comics, o almeno non solo. La vera forza di Kirby è stata infatti l'enorme influenza che il suo modo di disegnare ha avuto su tutti i fumettisti che si sono cimentati con i supereroi. Il dinamismo dei suoi personaggi. Le prospettive portate all'eccesso, se non impossibili. I corpi massicci. Il design di oggetti tecnologici, armi, computer, astronavi, creature aliene, che fonde fantascienza a suggestioni dell'arte precolombiana. L'uso sperimentale, per il fumetto, del collage per rappresentare altre dimensioni e mondi alieni. Il suo modo inconfondibile di rappresentare l'energia, le esplosioni, lo spazio profondo, con una serie di macchie nere che spiccavano sui colori accesi della carta di pessima qualità dei comic book. Sono tutti elementi che il fumetto di supereroi ha prima fatto propri e poi rielaborato negli ultimi 50 anni. Kirby ha fatto scuola. Anzi, ha creato un modo nuovo di disegnare fumetti, ha dato vita al “Marvel Way”, al metodo Marvel, a cui si ispirano ancora oggi centinaia di artisti in tutto il mondo. "L'arte di Jack Kirby, King of Comics", realizzata in collaborazione con Panini Comics e RW Lion, editori italiani di Marvel e DC Comics, e Nestlé Health Science, è la prima grande mostra italiana interamente dedicata al Re.
Orario: da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica, ore 15:00-20:00. Lunedì chiuso
Ingresso libero