<p>In occasione del Giorno della Memoria, la Fondazione Franco Fossati omaggia la ricorrenza proponendo un percorso per testimoniare come il fumetto sappia accostarsi a un tema importante come il racconto dell&rsquo;Olocausto. MAUS &ndash; racconto di un sopravvissuto &egrave; la celebre graphic novel di Art Spiegelman, vincitore del Pulitzer, in cui la tragedia della deportazione viene raccontata in un intelligente gioco narrativo che vede il popolo ebreo trasformato in topini perseguitati da gatti feroci (i nazisti). Pubblicata a puntate negli Stati Uniti, tra il 1980 e il 1991, sulla rivista &ldquo;Raw&rdquo; e in seguito raccolta in volume, tradotta in una ventina di lingue, nel 1992 &egrave; stata la prima graphic novel ad essere insignita di uno Special Award del premio Pulitzer. In Italia &ldquo;Maus&rdquo; &egrave; stato pubblicato a fascicoli sulla rivista &ldquo;Linus&rdquo; dagli inizi degli anni Ottanta, e in seguito raccolto in due volumi editi dalla Milano Libri. Nel 2000 l&#39;Einaudi pubblica l&#39;opera in un unico volume e con una nuova traduzione. &ldquo;Maus&rdquo; parla dell&#39;Olocausto, che Spiegelman ha trattato con la scelta stilistica, divenuta famosissima, di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi. Gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani e cos&igrave; via. La metafora degli animali antropomorfi, non permettendo al lettore di identificarsi con i personaggi, consente la descrizione oggettiva di una realt&agrave; quotidiana crudele e violenta. &quot;Maus&quot; &egrave; il racconto autobiografico della vita di Vladek, padre di Art Spiegelman, ebreo polacco sopravvissuto all&#39;Olocausto insieme alla moglie Anja. La storia ha inizio negli anni Settanta/Ottanta a New York, nell&#39;abitazione di Vladek anziano. Art va a trovare periodicamente il padre e gli chiede di raccontare la sua vita fin dalla giovinezza. Il presente si intreccia con il passato attraverso numerosi flashback, dagli anni trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso il matrimonio, le persecuzioni, la prigionia nei campi di concentramento e la liberazione. Lungo tutto il racconto affiora il difficile e tormentato rapporto tra Vladek e Art, ma anche il forte desiderio di quest&#39;ultimo di comprendere il dramma che ha segnato la vita dei suoi genitori.</p>

I Fumetti della Memoria a Villasanta

Giornata della memoria 2017

Dal 27 gennaio al 05 febbraio 2017

In occasione del Giorno della Memoria, la Fondazione Franco Fossati omaggia la ricorrenza proponendo un percorso per testimoniare come il fumetto sappia accostarsi a un tema importante come il racconto dell’Olocausto. MAUS – racconto di un sopravvissuto è la celebre graphic novel di Art Spiegelman, vincitore del Pulitzer, in cui la tragedia della deportazione viene raccontata in un intelligente gioco narrativo che vede il popolo ebreo trasformato in topini perseguitati da gatti feroci (i nazisti). Pubblicata a puntate negli Stati Uniti, tra il 1980 e il 1991, sulla rivista “Raw” e in seguito raccolta in volume, tradotta in una ventina di lingue, nel 1992 è stata la prima graphic novel ad essere insignita di uno Special Award del premio Pulitzer. In Italia “Maus” è stato pubblicato a fascicoli sulla rivista “Linus” dagli inizi degli anni Ottanta, e in seguito raccolto in due volumi editi dalla Milano Libri. Nel 2000 l'Einaudi pubblica l'opera in un unico volume e con una nuova traduzione. “Maus” parla dell'Olocausto, che Spiegelman ha trattato con la scelta stilistica, divenuta famosissima, di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi. Gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani e così via. La metafora degli animali antropomorfi, non permettendo al lettore di identificarsi con i personaggi, consente la descrizione oggettiva di una realtà quotidiana crudele e violenta. "Maus" è il racconto autobiografico della vita di Vladek, padre di Art Spiegelman, ebreo polacco sopravvissuto all'Olocausto insieme alla moglie Anja. La storia ha inizio negli anni Settanta/Ottanta a New York, nell'abitazione di Vladek anziano. Art va a trovare periodicamente il padre e gli chiede di raccontare la sua vita fin dalla giovinezza. Il presente si intreccia con il passato attraverso numerosi flashback, dagli anni trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso il matrimonio, le persecuzioni, la prigionia nei campi di concentramento e la liberazione. Lungo tutto il racconto affiora il difficile e tormentato rapporto tra Vladek e Art, ma anche il forte desiderio di quest'ultimo di comprendere il dramma che ha segnato la vita dei suoi genitori.

In occasione del Giorno della Memoria, la Fondazione Franco Fossati omaggia la ricorrenza proponendo un percorso per testimoniare come il fumetto sappia accostarsi a un tema importante come il racconto dell’Olocausto. MAUS – racconto di un sopravvissuto è la celebre graphic novel di Art Spiegelman, vincitore del Pulitzer, in cui la tragedia della deportazione viene raccontata in un intelligente gioco narrativo che vede il popolo ebreo trasformato in topini perseguitati da gatti feroci (i nazisti). Pubblicata a puntate negli Stati Uniti, tra il 1980 e il 1991, sulla rivista “Raw” e in seguito raccolta in volume, tradotta in una ventina di lingue, nel 1992 è stata la prima graphic novel ad essere insignita di uno Special Award del premio Pulitzer. In Italia “Maus” è stato pubblicato a fascicoli sulla rivista “Linus” dagli inizi degli anni Ottanta, e in seguito raccolto in due volumi editi dalla Milano Libri. Nel 2000 l'Einaudi pubblica l'opera in un unico volume e con una nuova traduzione. “Maus” parla dell'Olocausto, che Spiegelman ha trattato con la scelta stilistica, divenuta famosissima, di rappresentare i personaggi come animali antropomorfi. Gli ebrei sono topi, i nazisti gatti, i polacchi maiali, gli americani cani e così via. La metafora degli animali antropomorfi, non permettendo al lettore di identificarsi con i personaggi, consente la descrizione oggettiva di una realtà quotidiana crudele e violenta.

"Maus" è il racconto autobiografico della vita di Vladek, padre di Art Spiegelman, ebreo polacco sopravvissuto all'Olocausto insieme alla moglie Anja. La storia ha inizio negli anni Settanta/Ottanta a New York, nell'abitazione di Vladek anziano. Art va a trovare periodicamente il padre e gli chiede di raccontare la sua vita fin dalla giovinezza. Il presente si intreccia con il passato attraverso numerosi flashback, dagli anni trenta alla fine della Seconda Guerra Mondiale, attraverso il matrimonio, le persecuzioni, la prigionia nei campi di concentramento e la liberazione. Lungo tutto il racconto affiora il difficile e tormentato rapporto tra Vladek e Art, ma anche il forte desiderio di quest'ultimo di comprendere il dramma che ha segnato la vita dei suoi genitori.

Sala Mostre Villa Camperio - Via Confalonieri n°55, Villasanta (MB) Orari: mar-ven 15.00-18.00; sab-dom 10.00-12.00/15.00-18.00; lunedì chiuso

Ingresso libero