Un lavoro che narra in modo lieve e perfino ilare cose che altrimenti potrebbero commuovere fino alle lacrime. Uno scritto fatto per contenere il buono, non il tutto. Ci sono eventi che è difficile spiegare con la ragione, ma con un po' di fantasia, di coraggio e uno sguardo indirizzato nel mistero possono trovare una spiegazione. E’ questo l intento de L’appuntamento che sembrava perso, l’ultimo lavoro di Vincenzo Jannuzzi per Chiudo gli occhi e ti rivedo – Edizioni. L’autore passa in rassegna le sue memorie, contenenti valutazioni e discorsi critici, al fine di, attraverso l’espediente della narrazione a fumetti, riuscire ad attribuire una valutazione a quest’esistenza. “Strano che, subito dopo aver terminato, le memorie di riferimento parvero acquisire un’aria di incertezza; come se, una volta preso corpo in forma di narrazione, la sostanza di quelle memorie subito si facesse più evanescente. Ma ora loro non correranno più pericolo, potranno parlare da sole, Nè il mio pennello, né i miei neuroni ormai arrugginiti potranno ormai tradirle.” Queste le sensazioni di Vincenzo Iannuzzi riguardando la sua opera terminata. Le sensazioni di chi è riuscito ad imprimere tutto sé stesso all’interno di un percorso introspettivo che, a conti fatti, ha portato a dare un senso ad ogni cosa. WOW Spazio Fumetto, venerdì 15 dicembre 2017 alle ore 18:30, ospiterà Vincenzo “Janu” Jannuzzi che presenterà L’appuntamento che sembrava perso. Ingresso libero.
Un lavoro che narra in modo lieve e perfino ilare cose che altrimenti potrebbero commuovere fino alle lacrime. Uno scritto fatto per contenere il buono, non il tutto. Ci sono eventi che è difficile spiegare con la ragione, ma con un po' di fantasia, di coraggio e uno sguardo indirizzato nel mistero possono trovare una spiegazione. E’ questo l intento de L’appuntamento che sembrava perso, l’ultimo lavoro di Vincenzo Jannuzzi per Chiudo gli occhi e ti rivedo – Edizioni. L’autore passa in rassegna le sue memorie, contenenti valutazioni e discorsi critici, al fine di, attraverso l’espediente della narrazione a fumetti, riuscire ad attribuire una valutazione a quest’esistenza. “Strano che, subito dopo aver terminato, le memorie di riferimento parvero acquisire un’aria di incertezza; come se, una volta preso corpo in forma di narrazione, la sostanza di quelle memorie subito si facesse più evanescente. Ma ora loro non correranno più pericolo, potranno parlare da sole, Nè il mio pennello, né i miei neuroni ormai arrugginiti potranno ormai tradirle.
ore 18:30
Ingresso libero