Gli anni Ottanta non sono stati solo il decennio di E.T., Indiana Jones e Ritorno al futuro, ma anche gli anni in cui ha prosperato un nuovo genere di film, lo slasher movie. Il protagonista è uno spietato assassino, che dà la caccia a un gruppo di inermi ragazzi in uno spazio solitamente ristretto. È difficile individuare un capostipite, ma sicuramente la formula viene codificata da Halloween, diretto da John Carpenter nel 1978, con lo spietato assassino Michael Myers. Negli anni Ottanta nascono invece le due maggiori icone del genere: Jason Voorhees e Freddy Krueger. Uno indossa una maschera da hockey, l’altro ha il volto pieno di ustioni e un guanto pieno di lame, entrambi sono spietati assassini. È anche grazie allo straordinario successo di questi film che un personaggio “nuovo” come Dylan Dog riesce a imporsi nell’affollato mondo del fumetto italiano, mentre Freddy, Jason e compagni proseguono la loro sanguinosa carriera anche nei decenni successivi. Mentre questi inquietanti personaggi proliferavano sul grande schermo, in TV iniziano a essere programmati dei cicli di film horror. Italia 1 nel 1989 e nel 1990 affida la conduzione a zio Tibia che dalla sua cripta addobbata con teschi e l’immancabile cassa da morto, introduceva ogni settimana un film horror con le sue macabre battute. Zio Tibia era un pupazzo che parlava con la voce di Fabrizio Casadio, che in quegli anni era lo speaker ufficiale di Italia 1, ed era animato da Stefano Cananzi. Le scenografie erano invece curate da Cristina Lai. Zio Tibia, mai dimenticato turbatore delle notti di chi era bambino in quegli anni, rivive oggi in Zio Tibia - Il Documentario, un appassionato omaggio diretto dai fratelli Max e Alessandro Copertino, che sono riusciti a ritrovare e intervistare tutti i protagonisti dello show, compreso la voce di zio Tibia, il compianto Fabrizio Casadio, nell'unica intervista rilasciata nella sua carriera. Per l'occasione è stata realizzata una nuova puntata inedita nella stessa modalità dell'originale e con le maschere originali reperite al Castello dei burattini di Parma, location della puntata. Giovedì 22 giugno dalle ore 21 il documentario verrà proiettato a WOW Spazio Fumetto, alla presenza dei due registi Massimo e Alessandro Copertino e con la partecipazione di due dei protagonisti: l’attore Stefano Cananzi e la scenografa Cristina Lai. Nel corso della serata verrà anche presentato il volume A volte ritornano – Guida alle saghe dell’horror cinematografico moderno, interamente dedicato a tutti i segreti del cinema dell’orrore dei giorni nostri; parteciperanno i curatori del volume Daniele Magni e Manuel Cavenaghi di Bloodbuster e lo sceneggiatore di fumetti horror Alex Crippa. In occasione dell'incontro la mostra Ottanta nostalgia resterà aperta fino alle ore 23:00.
Gli anni Ottanta non sono stati solo il decennio di E.T., Indiana Jones e Ritorno al futuro, ma anche gli anni in cui ha prosperato un nuovo genere di film, lo slasher movie. Il protagonista è uno spietato assassino, che dà la caccia a un gruppo di inermi ragazzi in uno spazio solitamente ristretto. È difficile individuare un capostipite, ma sicuramente la formula viene codificata da Halloween, diretto da John Carpenter nel 1978, con lo spietato assassino Michael Myers. Negli anni Ottanta nascono invece le due maggiori icone del genere: Jason Voorhees e Freddy Krueger. Uno indossa una maschera da hockey, l’altro ha il volto pieno di ustioni e un guanto pieno di lame, entrambi sono spietati assassini. È anche grazie allo straordinario successo di questi film che un personaggio “nuovo” come Dylan Dog riesce a imporsi nell’affollato mondo del fumetto italiano, mentre Freddy, Jason e compagni proseguono la loro sanguinosa carriera anche nei decenni successivi. Mentre questi inquietanti personaggi proliferavano sul grande schermo, in TV iniziano a essere programmati dei cicli di film horror. Italia 1 nel 1989 e nel 1990 affida la conduzione a zio Tibia che dalla sua cripta addobbata con teschi e l’immancabile cassa da morto, introduceva ogni settimana un film horror con le sue macabre battute. Zio Tibia era un pupazzo che parlava con la voce di Fabrizio Casadio, che in quegli anni era lo speaker ufficiale di Italia 1, ed era animato da Stefano Cananzi. Le scenografie erano invece curate da Cristina Lai. Zio Tibia, mai dimenticato turbatore delle notti di chi era bambino in quegli anni, rivive oggi in Zio Tibia - Il Documentario, un appassionato omaggio diretto dai fratelli Max e Alessandro Copertino, che sono riusciti a ritrovare e intervistare tutti i protagonisti dello show, compreso la voce di zio Tibia, il compianto Fabrizio Casadio, nell'unica intervista rilasciata nella sua carriera.
ore 21.00 Ingresso libero all'incontro
Ingresso alla mostra 3/5 €