<p><strong>In occasione della mostra <a target="_blank" href="http://www.museowow.it/wow/anni-ottanta-in-mostra/">Ottanta Nostalgia</a>, WOW Spazio Fumetto ospita un incontro a uno degli eventi che pi&ugrave; ha condizionato la cultura pop degli anni 80: il successo dei robottoni giapponesi. Sabato 27 maggio alle ore 16:30 saranno presenti Massimo Nicora, autore del saggio C&rsquo;era una volta Goldrake, e Alberico Motta, fumettista creatore di Big Robot, risposta italiana al fenomeno, per raccontare cos&#39;&egrave; successo quarant&#39;anni fa, quando Goldrake e soci cambiarono per sempre la televisione italiana.</strong> <strong>Atlas Ufo Robot, come era noto allora da noi Goldrake, &egrave; la prima serie di robot giapponesi a essere arrivata alla TV italiana</strong>: era il 1978, il canale Rai 2. I bambini di allora, affascinanti da questo nuovo cartone animato, in cui l&#39;eroe Actarus guida un robot gigante per proteggere la Terra dai mostri alieni, non potevano immaginare che in Giappone esistessero gi&agrave; decine di serie simili, che sarebbero arrivate da noi negli anni successivi, condizionando i palinsesti televisivi. <strong>Mazinga Z, Jeeg, Daitarn III, Daltanious</strong> e tutti gli altri divennero in breve tempo i beniamini dei pi&ugrave; piccoli e si installarono saldamente nell&#39;immaginario collettivo. Sabato 27 maggio parleremo del fenomeno, dei suoi inizi e delle sue conseguenze con <strong>Massimo Nicora</strong>, autore del saggio <strong><a target="_blank" href="http://ceraunavoltagoldrake.blogspot.it/">C&rsquo;era una volta Goldrake</a></strong> (Societ&agrave; Editrice La Torre) che racconta le origini del fenomeno, dalla nascita della serie in Giappone alla decisione di trasmetterla da parte dei vertici Rai, ma anche la scelta della traduzione del nome, l&#39;accoglienza da parte di bambini e adulti e l&#39;immediato, enorme successo. Con lui ci sar&agrave; <a target="_blank" href="http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/m/motta_alberico.htm"><strong>Alberico Motta</strong></a>, storico <strong>autore della casa editrice Bianconi</strong>, per cui realizzava fumetti di Geppo, Braccio di Ferro e Nonna Abelarda, che decise di seguire l&#39;onda e cercare di riportare i fan di Goldrake a leggere i fumetti creando <strong>Big Robot</strong> (ripubblicato di recente da <a target="_blank" href="http://www.kappalab.it/shop">Kappalab</a>), la miglior serie a fumetti di robottoni di quegli anni, che si rifaceva con originalit&agrave; al filone senza esserne semplicemente una copia. A moderare l&#39;incontro <strong>Antonio Marangi</strong>, direttore di <strong><a target="_blank" href="http://sbamcomics.it/">Sbam! Comics</a></strong> e bambino di quegli anni, amante sia dei robot giapponesi che dei fumetti Bianconi.</p>

Goldrake e Big Robot

L'invasione dei robot giganti tra TV e fumetti

27 maggio 2017

In occasione della mostra Ottanta Nostalgia, WOW Spazio Fumetto ospita un incontro a uno degli eventi che più ha condizionato la cultura pop degli anni 80: il successo dei robottoni giapponesi. Sabato 27 maggio alle ore 16:30 saranno presenti Massimo Nicora, autore del saggio C’era una volta Goldrake, e Alberico Motta, fumettista creatore di Big Robot, risposta italiana al fenomeno, per raccontare cos'è successo quarant'anni fa, quando Goldrake e soci cambiarono per sempre la televisione italiana. Atlas Ufo Robot, come era noto allora da noi Goldrake, è la prima serie di robot giapponesi a essere arrivata alla TV italiana: era il 1978, il canale Rai 2. I bambini di allora, affascinanti da questo nuovo cartone animato, in cui l'eroe Actarus guida un robot gigante per proteggere la Terra dai mostri alieni, non potevano immaginare che in Giappone esistessero già decine di serie simili, che sarebbero arrivate da noi negli anni successivi, condizionando i palinsesti televisivi. Mazinga Z, Jeeg, Daitarn III, Daltanious e tutti gli altri divennero in breve tempo i beniamini dei più piccoli e si installarono saldamente nell'immaginario collettivo. Sabato 27 maggio parleremo del fenomeno, dei suoi inizi e delle sue conseguenze con Massimo Nicora, autore del saggio C’era una volta Goldrake (Società Editrice La Torre) che racconta le origini del fenomeno, dalla nascita della serie in Giappone alla decisione di trasmetterla da parte dei vertici Rai, ma anche la scelta della traduzione del nome, l'accoglienza da parte di bambini e adulti e l'immediato, enorme successo. Con lui ci sarà Alberico Motta, storico autore della casa editrice Bianconi, per cui realizzava fumetti di Geppo, Braccio di Ferro e Nonna Abelarda, che decise di seguire l'onda e cercare di riportare i fan di Goldrake a leggere i fumetti creando Big Robot (ripubblicato di recente da Kappalab), la miglior serie a fumetti di robottoni di quegli anni, che si rifaceva con originalità al filone senza esserne semplicemente una copia. A moderare l'incontro Antonio Marangi, direttore di Sbam! Comics e bambino di quegli anni, amante sia dei robot giapponesi che dei fumetti Bianconi.

In occasione della mostra Ottanta Nostalgia, WOW Spazio Fumetto ospita un incontro a uno degli eventi che più ha condizionato la cultura pop degli anni 80: il successo dei robottoni giapponesi. Sabato 27 maggio alle ore 16:30 saranno presenti Massimo Nicora, autore del saggio C’era una volta Goldrake, e Alberico Motta, fumettista creatore di Big Robot, risposta italiana al fenomeno, per raccontare cos'è successo quarant'anni fa, quando Goldrake e soci cambiarono per sempre la televisione italiana. Atlas Ufo Robot, come era noto allora da noi Goldrake, è la prima serie di robot giapponesi a essere arrivata alla TV italiana: era il 1978, il canale Rai 2. I bambini di allora, affascinanti da questo nuovo cartone animato, in cui l'eroe Actarus guida un robot gigante per proteggere la Terra dai mostri alieni, non potevano immaginare che in Giappone esistessero già decine di serie simili, che sarebbero arrivate da noi negli anni successivi, condizionando i palinsesti televisivi. Mazinga Z, Jeeg, Daitarn III, Daltanious e tutti gli altri divennero in breve tempo i beniamini dei più piccoli e si installarono saldamente nell'immaginario collettivo. Sabato 27 maggio parleremo del fenomeno, dei suoi inizi e delle sue conseguenze con Massimo Nicora, autore del saggio C’era una volta Goldrake (Società Editrice La Torre) che racconta le origini del fenomeno, dalla nascita della serie in Giappone alla decisione di trasmetterla da parte dei vertici Rai, ma anche la scelta della traduzione del nome, l'accoglienza da parte di bambini e adulti e l'immediato, enorme successo.

Con lui ci sarà Alberico Motta, storico autore della casa editrice Bianconi, per cui realizzava fumetti di Geppo, Braccio di Ferro e Nonna Abelarda, che decise di seguire l'onda e cercare di riportare i fan di Goldrake a leggere i fumetti creando Big Robot (ripubblicato di recente da Kappalab), la miglior serie a fumetti di robottoni di quegli anni, che si rifaceva con originalità al filone senza esserne semplicemente una copia. A moderare l'incontro Antonio Marangi, direttore di Sbam! Comics e bambino di quegli anni, amante sia dei robot giapponesi che dei fumetti Bianconi.

ore 16:30 Ingresso libero (ingresso alla mostra Ottanta Nostalgia: intero 5 euro, ridotto 3 euro)

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